Gli errori da evitare nel costruire una Landing page
Gli elementi che compongono una Landing page non sono molti ma, nonostante ciò, è abbastanza facile commettere degli errori nella sua impostazione. Considerate, ad esempio, questa bozza di Landing page, ripresa dal blog di HubSpot, società che produce sistemi di marketing automation: può sembrare realizzata bene ma, invece, ad un attento esame, si può notare che contiene molte debolezze.
Per comprendere meglio gli errori di questa Landing page, si può confrontarla con la versione che è stata poi pubblicata da HubSpot, e che riporto qui di seguito:
Esaminiamo gli elementi che sono stati evidenziati.
1) URL
Una URL ottimizzata per i motori di ricerca aiuta a posizionare la Landing page nelle prime posizioni. La URL della seconda Landing page è ottimizzata per i motori di ricerca: www.hubspot.com/how-to-use-google-plus-for-business contiene la frase che deve essere indicizzata (“google+ for business”).
2) Barra di navigazione
Come si può notare, nella seconda Landing page non c’è nessuna barra di navigazione. Se è presente la barra (come nella prima Landing page), si dà la possibilità al visitatore di abbandonare la Landing page prima di aver compilato il modulo di richiesta: più possibilità di scelta si offrono al visitatore, maggiori saranno le probabilità che sia confuso sull’azione da compiere e che, quindi, non richieda quello che gli stiamo offrendo.
3) Titolo
L’inclusione della keyword “Google+ for Business” nel titolo aiuta i motori di ricerca a identificare la keyword associata alla pagina. Inoltre – dato che il titolo è una delle componenti che il visitatore guarda nei tre secondi in cui decide se l’argomento della Landing page gli interessa – deve essere chiaro e esplicito.
Nella seconda Landing page, il titolo ci dice immediatamente: a) che in quella pagina si potrà accedere per avere un ebook; b) qual è l’argomento dell’ebook.
4) Titolo del modulo di richiesta
Il titolo dovrebbe essere semplice, indicando che cosa accadrà se si compila il modulo. Nella prima Landing page, non c’è alcuna indicazione di cosa si ottiene compilando il modulo.
5) Immagine
Nella prima Landing page è presente un’immagine che non ha alcuna pertinenza con l’argomento della Landing page. Nella seconda, invece, l’immagine dell’ebook enfatizza bene cosa si riceverà se si completerà il modulo.
6) Privacy
Per molte persone, la tutela della privacy è di grande importanza e, di conseguenza, l’inserimento di un link alla politica della privacy della società allevia le preoccupazioni che si potrebbero avere.
7) Ottimizzazione della keyword
Esattamente come per l’URL e il titolo, anche nel testo della landing page ci dovrebbe essere la frase “Google+ for Business”, in modo da aiutare a posizionarsi sui motori di ricerca.
8) Costruzione del valore
Anche se la brevità è un fattore positivo, il testo aggiunto nella seconda Landing page migliorerà il saggio di conversione perché, spiegando che cosa s’imparerà dall’ebook, evidenzia qual è il valore effettivo che si otterrà completando il modulo di richiesta. In questo modo si aumenterà l’interesse per l’ebook offerto.
9) Format leggibile
Si può rendere più leggibile questo testo più lungo, separando il valore dell’offerta con dei punti elenco. Infatti, anche se questo testo è necessario per aumentare il valore di ciò che si sta offrendo, il lettore può avere delle difficoltà a leggere un testo non brevissimo: i punti elenco lo aiutano a selezionare rapidamente gli elementi del testo che possono avere maggior valore per lui.
10) I siti per condividere il contenuto
A differenza della barra di navigazione, i bottoni relativi alla condivisione sociale del contenuto non spingono via il visitatore dalla Landing page. Permettendo ai visitatori di condividere il contenuto su altri siti, si può aumentare significativamente il traffico sulla Landing page.
11) Estensione dei campi del modulo
Meno campi si inseriscono nel modulo, maggiori saranno le risposte che si otterranno. Però, con meno campi, probabilmente non si riesce a qualificare il prospect. Pertanto, è necessario equilibrare bene questi due contrastanti obiettivi: avere più persone che rispondono o averle più qualificate. Un modo per superare questo problema può essere reso possibile dall’utilizzo di campi che sono opzionali, che cioè non sono necessari da completare per ottenere l’offerta.
12) Il bottone di richiesta dell’offerta
E’ l’ultima barriera da superare per ricevere l’offerta proposta. Si potrebbe pensare che se un visitatore arriva a questo punto, cliccherà in ogni caso. Non è esatto: i saggi di conversione aumentano se il bottone contiene non un messaggio generico (“Submit” nella prima Landing page) ma uno più specifico e che comunica l’urgenza di compiere l’azione (“Download now” nella seconda Landing page).
Quelli che sono stati indicati sono 12 errori che possono compromettere l’efficacia di una Landing page, anche se apparentemente sembra costruita bene.
Un pensiero su “Gli errori da evitare nel costruire una Landing page”
bel post, complimenti, anche se personalmente per il download di guide e affini ho visto funzionare molto bene delle pagine con semplice copertina del libro, titolo, campi da compilare e bottone, senza altro testo (certo se non c’è il problema dell’indicizzazione nei motori di ricerca)
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