Come controllare la salute di un sito
Se non avete molte conoscenze tecniche, avrete probabilmente difficoltà a capire se il vostro sito web sta funzionando bene. Questo è un problema che potete vivere sia che vi siate affidati all’esterno per farvi costruire il sito, sia che lo abbiate costruito da soli affidandovi a qualche CMS come, per esempio, WordPress.
Nel primo caso, vi dovete affidare a quello che vi dice il webmaster a cui vi siete rivolti. Ma non potete sapere se il sito è efficiente e se non ha problemi.
Nel secondo caso, anche se la costruzione del sito non ha richiesto particolari competenze tecniche, potreste non avere alcuna idea sul suo funzionamento.
Un sito potrebbe funzionare male per vari motivi. Per esempio:
- non è sicuro e, quindi, può essere facilmente oggetto di attacchi informatici;
- ha un basso grado di usabilità, cioè i suoi contenuti sono difficilmente fruibili dai suoi utenti (per esempio, difficoltà di navigazione tra le pagine del sito);
- non è posizionato bene nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (problemi di SEO).
Ma, se un sito non funziona, è inutile avere un sito.
Come fare, allora, a controllare se un sito funziona bene?
Vi suggerisco un modo semplice per farvi una prima e veloce idea sulla salute del vostro sito.
Vi dovete affidare a un ottimo tool: si chiama eRanker e si presenta come “Website Healt Check Analysis & Monitoring Toolkit”. Va bene sia per Windows che per Mac.
Nella versione gratuita vi permette di testare fino a tre domini diversi. La versione a pagamento – che consente di analizzare 20 siti – vi indica anche come risolvere i problemi segnalati. Purtroppo costa 99 euro al mese. Potete comunque acquistarla per un mese e analizzare con comodo il vostro sito.
La versione gratuita va bene per avere una prima visione della salute del sito. Se poi, i problemi rilevati fossero importanti, dovrete naturalmente rivolgervi a un esperto o a chi vi ha costruito il sito.
Analizzo brevemente i risultati mostrati da eRanker, senza addentrarmi in spiegazioni troppo specialistiche.
Arrivando nell’home page, dovete creare il vostro account gratuito – nome, email e password – e poi, accedendo alla vostra dashboard, potete inserire l’indirizzo del sito web da monitorare. Dopo pochi minuti, vi apparirà il vostro rapporto che certifica la salute del vostro sito.
La prima cosa che vedrete è il valore che viene dato all’attuale stato del sito (nella fig., è di 38 su 100), con l’evidenziazione
- del numero degli elementi che vanno bene (Successfully passed),
- di quelli per cui c’è spazio per dei miglioramenti (Room for improvement),
- e di quelli più gravi (Errors).
Vi consiglio di non lasciarvi influenzare troppo dal valore assoluto e di concentrarvi invece sui singoli risultati prodotti dal tool.
Per vedere quali sono quelli a cui dovrete dare più attenzione – e che non sono tecnicamente troppo complicati – analizziamo le diverse sezioni del rapporto che viene creato da eRanker.
Security
La sezione che viene subito dopo quella iniziale prende in considerazione la sicurezza del sito come, per esempio, la presenza di malware e di spam.
Nel caso mostrato nella fig. seguente, il sito è sicuro (secondo gli standard di eRanker). Inutile dire che, se nel vostro caso fossero riscontrati dei pericoli, dovrete subito rivolgervi a un esperto.
In alto sulla sinistra potete notare dei cuoricini e degli asterischi.
I cuoricini si riferiscono all’impatto che quell’elemento può avere sulla performance del sito. In questo caso, un solo cuoricino indica un basso impatto.
Gli asterischi si riferiscono invece alla difficoltà che si incontra nel risolvere il problema. In questo caso, la difficoltà è media.
Usability
La seconda sezione monitora invece lo stato di usabilità del sito. In realtà, qui il tool si concentra solo sull’usabilità mobile e non considera quella relativa al desktop. Considerato l’alto utilizzo del mobile nella navigazione online, questa analisi è molto importante.
Nella fig. seguente, vediamo che il tool esamina la mobile usability – facilità di lettura, facilità nel cliccare sui link o sulle call to action ecc. – e la responsiveness, cioè la capacità del sito di adattarsi al dispositivo che lo visualizza.
Se il vostro sito dovesse avere problemi in uno o, peggio ancora, in entrambi gli elementi, è il caso di intervenire. Perdere i navigatori su mobile è infatti un’opzione dolorosa, che può coinvolgere fino al 40% dei vostri visitatori complessivi.
Inoltre, la responsività di un sito è un elemento importante a fini SEO, dato che Google dà molto valore a questo fattore.
Site Performance
La sezione successiva monitora la “performance” del sito, intesa come la velocità di caricare la pagina (fig. seguente). E’ un fattore molto importante per due motivi:
- un lento caricamento della pagina significa una più lenta visualizzazione e, di conseguenza, un maggiore abbandono della pagina da parte degli utenti più impazienti (secondo alcune indagini, se la pagina impiega poco più di 3 secondi per caricarsi, circa il 40% delle persone abbandonerà il sito);
- Google dà molta importanza a questa velocità per determinare la classifica dei suoi risultati di ricerca.
Nella fig. si può notare come la velocità del sito sotto esame sia molto buona: 89 su 100. Inoltre, il tool visualizza anche un elenco degli elementi che condizionano la velocità di caricamento della pagina e indica quali di questi necessitano di un intervento.
Vi consiglio di preoccuparvi e di porre rimedio se il vostro sito fa registrare valori inferiori a 80/100.
Local SEO
Se la vostra attività ha un raggio d’azione soprattutto locale, il sito dovrebbe essere ottimizzato per la SEO locale. In particolare, dovrebbe essere registrato su Google My Business.
In questa sezione eRanker esamina se il sito è ottimizzato per la SEO locale.
On-Site SEO
Questa sezione esamina come il sito è ottimizzato per uno dei principali fattori della SEO, quello on-page. Esistono altri strumenti specifici più approfonditi. Comunque, per una prima idea, questa analisi va già bene.
Naturalmente, l’analisi ha senso solo se avete già cercato di ottimizzare il sito per la SEO: in questo modo, potrete controllare la bontà del lavoro fatto. Nel caso, invece, non abbiate fatto nulla, i risultati saranno nella maggior parte negativi.
Content
Per prima cosa, il tool esamina il “contenuto”.
In questa parte, suggerisco di concentrare la vostra attenzione soprattutto su quattro elementi:
- Duplicate Content. Se vi viene segnalato un problema, significa che avete delle pagine con lo stesso contenuto, cosa che Google non vede di buon occhio. Bisogna individuare qual è il contenuto duplicato e, se ha senso, eliminarlo.
- Text/HTML ratio. Google apprezza siti con una buona quantità di contenuto. Questo indice ci dice se dobbiamo aumentare il contenuto.
- In-Page Links. I link interni migliorano la navigabilità del sito e indicano a Google il significato delle pagine di arrivo. Questo dato ci indica se il numero di link interni è buono o se dobbiamo migliorarlo.
- Conversion Forms. Qui si segnala se il sito ha dei moduli di contatto, cosa molto utile per favorire la conversione dei visitatori. Cercate di avere almeno un modulo di contatto sulle pagine principali del vostro sito.
Home analysis
In questa sotto-sezione vengono analizzati i tag e metatag utilizzati nel codice HTML della pagina (fig. seguente).
Dovete controllare soprattutto questi elementi:
- se è presente la meta description e se è scritta bene.
- se la pagina contiene titoli e sottotitoli (headings): favoriscono la lettura del testo e, se contengono delle keyword, favoriscono il posizionamento del sito nella pagina dei risultati dei motori di ricerca.
- se la pagina ha il Title (tag), cioè il titolo.
- se tutte le immagini hanno l’Alternative Text.
Questa sezione è naturalmente molto importante per la SEO. Di conseguenza, intervenite se doveste avere anche pochi risultati negativi.
Search Engine Compliance
In questa ultima sotto-sezione (fig. seguente) ci interessano soprattutto questi tre elementi:
- Google Preview: ci fa vedere come dovrebbe apparire il sito nella pagina dei risultati di Google: controllate che vada bene.
- Robots.txt. E’ un file molto importante che indica ai motori di ricerca quali parti del sito non devono essere prese in considerazione. Non entro in considerazioni tecniche. Vi suggerisco solo che, se ci sono dei problemi, dovete parlare assolutamente con un esperto dato che potreste incorrere in problemi di posizionamento sulle pagine dei risultati dei motori di ricerca.
- XML Sitemap: è un file che contiene la mappa del vostro sito. Favorisce la scansione del sito da parte dei motori di ricerca, cosa molto importante se il sito ha molte pagine ed è abbastanza complesso: il rischio è che molte pagine non vengano indicizzate dai motori di ricerca. Se viene indicato che non avete la XML sitemap dovete provvedere. Si può risolvere il problema da soli, creando la mappa con qualche tool presente su Internet o, se il vostro sito è stato costruito con Word Press, utilizzando qualche apposito plugin. Se non ci riuscite, rivolgetevi a un esperto.
Off-Site SEO
La penultima sezione prende in considerazione i backlinks (link in entrata) e i social media.
La parte che riguarda i backlink è molto generica e dà solo alcuni dati poco significativi. La parte relativa ai social media descrive l’attività su questi media – per es., condivisioni e presenza sui principali social media.
Server Info
L’ultima sottosezione è molto tecnica e, quindi, potete tralasciarla.
Conclusioni
La salute del vostro sito è chiaramente un aspetto di estrema importanza. Purtroppo, la maggior parte delle persone pensa che, una volta che è stato costruito il sito, non ci sia più niente da fare.
Non è così. C’è ancora molto lavoro da fare … ed eRanker vi può aiutare. Provatelo: non vi pentirete.